Le piante costituiscono la maggior parte degli esseri viventi della terra, viviamo letteralmente immersi tra alberi, erbe e fiori. Gli esseri vegetali, sono gli unici organismi superiori su questo pianeta in grado di convertire l’energia della luce solare in energia chimica immagazzinata e utilizzabile sotto forma di carboidrati, grassi e proteine. Tutti gli animali, compreso l’uomo, dipendono direttamente o indirettamente da queste sostanze per vivere. La crescita delle piante dipende dalla disponibilità di nutrienti e acqua nel terreno in cui crescono e dai normali intervalli di fattori ambientali come luce, temperatura e pH. Le piante, tuttavia, si ammalano. Tutto ciò che influisce sulla salute delle piante può influire sulla loro crescita e può ridurre gravemente la loro utilità per se stesse e per gli animali e l’umanità. I microorganismi patogeni delle piante, il clima sfavorevole e gli insetti nocivi sono tra le cause più comuni di riduzione o distruzione della crescita e della produzione delle piante. Le piante infatti soffrono di malattie i cui agenti causali sono simili a quelli che colpiscono gli animali e l’uomo. Sebbene non ci siano prove che le piante provino dolore e disagio, lo sviluppo della malattia segue gli stessi passaggi e di solito è tanto complesso nelle piante quanto negli animali e nell’uomo. Le colture impiantate dall’uomo non fanno eccezione, anzi, e sono soggette a diversi pericoli prima di maturare i prodotti che finiscono sulle nostre tavole.
Tra i diversi problemi che possono influenzare la produzione delle derrate alimentari, come discutevamo sopra, i patogeni sono uno dei principali avendo il potenziale di distruggere i raccolti in maniera significativa. Si stima che mediamente, le infezioni da parte di microorganismi nocivi, in assenza di trattamenti, possano causare perdite di raccolto tra il 30% ed il 40% con punte che potenzialmente possono azzera completamente i raccolti. Ad oggi i produttori sono tenuti ad osservare un disciplinare specifico per l’uso dei fitofarmaci il cui uso è regolamentato per evitare per quanto possibile effetti indesiderati sui consumatori finali e sull’ambiente. Questo aspetta meriterebbe un approfondimento dedicato vista la portata e l’ampiezza dei problemi posti dall’uso dei fitofarmaci di sintesi. Sono però in sensibile crescita i disciplinari di difesa integrata, composti da un certo numero di misure di difesa delle colture per assicurarne un sufficiente grado di protezione da questi eventi. In maniera molto semplicistica si può dire che le misure di difesa fitosaniotaria si distinguono in preventive e dirette. Le misure preventive sono a loro volta divise in differenti tipologie così come le dirette, nel loro insieme tutte queste misure costituiscono l’insieme delle misure di protezione integrata delle colture.
Comunemente l’insieme delle misure viene rappresentato come una piramide a diversi livelli che ha come scopo primario quello di minimizzare l’uso di antiparassitari chimici.
Il primo gradino della difesa integrata è sicuramente quello delle misure di prevenzione, basato sulla disponibilità di un efficiente servizio fitosanitario di frontiera accompagnato dall’uso di sementi di qualità e dalla eradicazione e contenimento dei patogeni da quarantena. Inoltre, l’uso di varietà di piante resistenti o tolleranti alle principali malattie proprie della specie e l’eliminazione per quanto possibile delle sorgenti dei patogeni più comuni, assieme alla promozione della presenza degli organismi utili, abbinato alle tecniche di coltivazione, concimazione, irrigazione e avvicendamento delle colture aiuta a ridurre o prevenire l’avvento delle infezioni. Il secondo livello della difesa integrata riguarda i sistemi che consentono di avere basi decisionali solide, per questo sono fondamentali la disponibilità di sistemi di allerta precoce, di previsione e di monitoraggio della soglia dei danni. Al terzo livello troviamo i metodi di lotta non chimica basati su metodi fisici di rimozione del patogeno, sull’uso di metodi biologici e biotecnici. Al quarto ed ultimo livello troviamo la lotta chimica che può essere preferenzialmente spiegata tramite l’uso di prodotti selettivi e solo in ultima analisi basata su prodotti ad ampio spettro. In questo contesto le soluzioni allo studio di BIO4NATURE aspirano a intervenire a diversi livelli della piramide di difesa integrata con lo scopo di ridurre l’uso della lotta chimica per quanto possibile e di sostituirlo con fitofarmaci di nuova generazione, naturali, non inquinanti e completamente biodegradabili.